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Congiungere il finto col vero. Mostra tutte le foto
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Congiungere il finto col vero. :

Andrea Pozzo: teoria e prassi nel progetto architettonico di Sant’Ignazio

Dal 30 novembre al 5 dicembre 2021

Palazzo Barberini

Palazzo Barberini

Via delle Quattro Fontane, 13 , Roma

Chiuso oggi: apre domani alle 10:00

Profilo verificato


In occasione della giornata di studi “Congiungere il finto col vero” Andrea Pozzo: teoria e prassi nel progetto architettonico di Sant’Ignazio che si terrà venerdì 3 dicembre 2021 nella Chiesa di Sant’Ignazio, da martedì 30 novembre a domenica 5 dicembre 2021, le Gallerie Nazionali di Arte Antica in collaborazione con l’Università degli Studi Roma Tre espongono eccezionalmente i due bozzetti relativi alla ?nta cupola e all’a?resco della volta della Chiesa di Sant’Ignazio realizzati da Andrea Pozzo (Trento 1642 – Vienna 1709).

Nel 1685 Andrea Pozzo dipinse all’interno della chiesa di Sant’Ignazio di Loyola a Roma una tela che evoca la presenza di una cupola reale, uno degli esempi emblematici del livello raggiunto in quegli anni nel campo della rappresentazione illusoria. Sempre in Sant’Ignazio, tra il 1691 e il 1694, l’artista affresca la volta della navata centrale con la complessa e grandiosa Allegoria dell’opera missionaria della Compagnia di Gesù

I bozzetti delle due opere, provenienti dal Collegio Romano dei Gesuiti, furono acquistati dallo Stato nel 1895 e sono ora conservati a Palazzo Barberini.

Il bozzetto della finta cupola, (1685 ca., cm. 100 x 95) costituisce il modello utilizzato da Pozzo per convincere il Rettore del Collegio Romano, Padre Silvestro Mauro, della bontà dell’effetto illusionistico. Le indagini multispettrali condotte da Antonio Camassa e da Giuseppe Fabretti dell’Istituto Centrale per il Restauro hanno permesso di chiarire come il modello sia stato anche essenziale per l’impostazione del disegno sull’opera finale e di precisare la tecnica d’esecuzione del pittore che ha utilizzato tracciati di carbone vegetale disegnati con l’aiuto di una cordicella, mentre i particolari più minuti (come i capitelli) sono stati realizzati con l’aiuto di uno stilo metallico. Le indagini hanno inoltre rivelato dei caratteri oggi non più visibili - AP F -, forse la firma del pittore, a conferma di quanto già riportato da un’iscrizione ottocentesca sul retro della tela: “Bozzetto originale della cuppola di S. Ignazio in Roma, dipinta nel 1685 dal f.° Andrea Pozzo della Compagnia di Gesù. Questa Pittura nella sud.ta Chiesa è totalmente scomparsa. 1884”. A quell’epoca, in effetti, la cupola, doveva ormai essere completamente annerita dal nerofumo delle candele e risultare così sostanzialmente invisibile.

Il grande bozzetto relativo alla volta, invece, è forse da riconoscere nell’opera che secondo il biografo Leone Pascoli (1736) il pittore espose nella Sala del Collegio Romano “a pubblica vista e universal censura”. Anche in questo caso, le indagini hanno permesso di comprendere meglio la costruzione spaziale utilizzata da Pozzo per la sua complessa composizione.

I due bozzetti di Pozzo saranno accompagnati dalla proiezione di un video realizzato da Antonio Camassa e Matteo Flavio Mancini (Università degli Studi Roma Tre), che presenta i risultati delle indagini multispettrali effettuate sulle tele e sull’impianto geometrico delle opere in confronto con le realizzazioni finali dipinte da Pozzo nella chiesa di Sant’Ignazio.

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