Palazzo Altemps, a pochi passi da Piazza Navona, nasce come dimora rinascimentale dell’omonimo cardinale.
Il Palazzo ricco di affreschi e pregevoli decorazioni, custodisce oggi le collezioni di statuaria antica delle grandi famiglie nobili romane, includendo anche delle testimonianze egizie.
Tra gli altri tesori, Palazzo Altemps ospita anche la raccolta Boncompagni Ludovisi, con capolavori magnogreci come il Trono Ludovisi, ellenistici come il gruppo del Galata suicida e imperiali come il sarcofago con scene di battaglia noto come Grande Ludovisi. È visibile al pubblico dal 2013 l’esposizione di parte della collezione di archeologia di Evan Gorga.
Il museo di Palazzo Altemps si è così aperto al tema del collezionismo d’inizio Novecento che attinge al mercato antiquario, e ai ritrovamenti dei grandi scavi di quell’epoca, ponendo un confronto con quello delle grandi famiglie rinascimentali del Cinque-Seicento.
La sede del Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps illustra in modo esemplare l’affermarsi del collezionismo nel Cinquecento e nel Seicento. La passione per le cose belle, ma anche la volontà di esibire la forza economica e il potere politico del casato, inducono le famiglie romane alla raccolta di capolavori. L’aristocrazia della città, senza dubbio favorita dalla ricchezza archeologica di Roma, rivaleggia nei fasti del collezionismo. Lo dimostrano le numerose opere conservate nel museo e provenienti dalle raccolte di sculture delle famiglie Altemps, Boncompagni Ludovisi, Mattei, e dei rilievi marmorei Brancaccio e del Drago.
La grande rilevanza politica e religiosa della famiglia Altemps si evidenzia senza dubbio nella chiesa della Clemenza e di Sant’Aniceto che è nota non solo per la straordinaria ricchezza di stucchi dorati, marmi colorati, dipinti e intarsi di madreperla, ma anche perché è l’unica chiesa all’interno di una dimora privata a custodire le reliquie di un santo, quelle di Aniceto, uno dei primi pontefici.
Per onorare la memoria del santo fu chiamato il Pomarancio (Antonio Circignani), autore degli affreschi con la storia del martirio di Aniceto. È qui che Gabriele D’Annunzio sposò nel 1883 Maria Hardouin di Gallese, famiglia che per ultima ereditò Palazzo Altemps prima che nel 1887 divenne proprietà della Santa Sede.
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