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Fondazione Palazzo Coronini Cronberg verified

Gorizia, Friuli-Venezia Giulia, Italia chiuso visita il museoarrow_right_alt

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Antonio Joli - Il corteo reale di Piedigrotta visto da ponente
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Antonio Joli - Il corteo reale di Piedigrotta visto da levante
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Antonio Zona - Ritratto di Louise Loy Smart
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John Riley - Ritratto di Louis Dufort-Duras conte di Feversham
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Re David e i portatori d'acqua, Salomone e la Regina di Saba
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Utagawa Hiroshige - Neve notturna a Kambara
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Jan Saenredam da Hendrick Goltzius - Mario Furio Camillo arriva a Roma per negoziare con i Galli
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Giovanni Britto o Nicolò Boldrini da Tiziano Vecellio - Matrimonio mistico di santa Caterina
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Rosalba Carriera - Madonna
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Ferdinand Georg Waldmüller - Preghiera prima del temporale
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Giuseppe Ceracchi - Ritratto di Napoleone Bonaparte
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Bertel Thorvaldsen - Ritratto di Michele Coronini Cronberg
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Coppia di bicchieri
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Andreas Ferdinand Spiegel - Spilla
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Pendola da mensola
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Coppia di caffetterie
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Martin-Guillaume Biennais - Coppia di saliere
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Brocca e zuccheriera
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Balza
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Luca Pacioli - De ludo scacchorum
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Pierre Philippe Thomire - Pendola da mensola
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Servizio da scrittoio
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Pistola a fucile
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Tazza con piattino
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Franz Xaver Messerschmidt - L’uomo che guarda il sole
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Franz Xaver Messerschmidt - Lo starnuto
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Bureau-cabinet
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Spilla
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Ventaglio da matrimonio
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Edouard De Beaumon - Ventaglio
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Abito con marsina, brache e panciotto
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Tazza con piattino
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Bicchiere
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Pauline Ducruet Augustin; Jean-Baptiste Fossin - Bracciale con ritratto in miniatura del conte Edwin de Fagan
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Zuppiera
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Etagère con specchiera
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Francesco Caucig - La Visitazione
Antonio Joli - Il corteo reale di Piedigrotta visto da ponente
Antonio Joli - Il corteo reale di Piedigrotta visto da levante
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Coppia di bicchieri
Andreas Ferdinand Spiegel - Spilla
Pendola da mensola
Coppia di caffetterie
Martin-Guillaume Biennais - Coppia di saliere
Brocca e zuccheriera
Balza
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Pierre Philippe Thomire - Pendola da mensola
Servizio da scrittoio
Pistola a fucile
Tazza con piattino
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Bureau-cabinet
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Altre opere esposte

Descrizione

Come ha confermato il recente restauro, che ha consentito di rimettere finalmente insieme i vari pezzi in cui il mobile era stato da tempo smontato, la struttura in legno, intagliata con volute e motivi floreali di gusto rococò, risale sicuramente alla seconda parte del XIX secolo, quando il gusto per il repertorio ornamentale dell’epoca di Luigi XV era tornato a incontrare grande favore in tutta Europa e in modo particolare in Russia. Gli elementi in porcellana, invece, o almeno sicuramente i sostegni figurati delle mensole, furono realizzati nella manifattura di Meissen nella prima parte del Settecento. Su uno dei due, infatti, è stato rilevato il marchio “K.H.C”, che pare fosse utilizzato per indicare la proprietà e la collocazione dei pezzi, nel caso specifico la “Königliche Hof Conditorey”, ovvero la Reale pasticceria di corte. Come è noto la prima fabbrica di porcellana europea era stata fondata a Meissen, nei pressi di Dresda, per volontà di Federico Augusto, elettore di Sassonia e successivamente re di Polonia con il nome di Augusto II. Il caratteristico marchio con le spade incrociate in sottovernice blu, compare invece sul retro dei medaglioni dei cassetti, che raffigurano scene galanti ispirate alle composizioni di Antoine Watteau, alternati ad altri più piccoli con gruppi di amorini. Per la qualità pittorica delle immagini, ottenute mediante una delicata puntinatura, tali decori sono compatibili con una datazione intorno alla metà del XVIII secolo, quando la ripresa, attraverso le stampe, di invenzioni di artisti del rococò francese come Watteau o Boucher fu ampiamente praticata a Meissen. In sostanza appare chiaro che il mobile fu costruito nel XIX secolo con il preciso intento di utilizzare questi antichi elementi in porcellana, come conferma il fatto che due di essi furono inseriti, in maniera un po’ inconrua, addirittura nella cornice dello specchio. Mentre le placchette ovali sono pezzi piuttosto semplici che ricordano quelli utilizzati come fondelli per scatole o tabacchiere, i sei elementi verticali potrebbero essere appartenuti originariamente a qualche articolata suppellettile da tavola, per la precisione a uno di quei surtout, complicate macchine a più bracci destinate a sostenere piatti o vassoi di frutta o dolciumi, che nel Settecento erano usati come centrotavola. Tale ipotesi trova conferma nel marchio rinvenuto su uno dei pezzi che, come si è visto, ne rimanda la destinazione proprio alla pasticceria reale.

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