Forte San Giovanni che fu costruito, intorno ad un torrione preesistente, tra il 1640 e il 1644 su progetto del comandante spagnolo Ferdinando Glazer. Il perimetro del forte si sviluppa adattandosi al pendio collinare ed è caratterizzato, a sud, da alte mura a tenaglia con guardiole pensili sugli spigoli.
Il territorio finalese, già appartenente al marchesato dei Del Carretto, nel 1598 fu ceduto alla Corona spagnola, interessata a disporre di un accesso al mare attraverso il quale raggiungere, senza passare dal porto di Genova, il Ducato di Milano e le Fiandre.
Con questo obiettivo furono avviati i progetti destinati all’adeguamento delle fortificazioni, alla realizzazione di un nuovo porto e al miglioramento della viabilità tra Finale e Milano. Il complesso fu ammodernato ed ampliato lungo tutto il ‘600; in occasione del passaggio dell’infanta Margherita di Spagna nel 1666, l’ingegnere Gaspare Beretta realizzò i lavori di sistemazione della strada lungo la quale si trova il forte e che prese il suo nome, destinata ad unire Finale ai territori del Monferrato e di Milano.
Quando nel 1713 Finale passò alla Repubblica di Genova, il forte fu parzialmente demolito nella parte a nord. Da allora fu abbandonato fino al 1822, quando il governo sabaudo lo adattò a carcere, destinazione che mantenne fino ai primi anni del ‘900.