spinner-caricamento
Share

Gabinetto dei Disegni verified

Milano, Lombardia, Italia chiuso visita il museoarrow_right_alt

fullscreen
Leonardo da Vinci - Testa di Leda
fullscreen
Umberto Boccioni - Interno con due figure femminili
fullscreen
Aligi Sassu - Giovani ignudi (che giocano)
fullscreen
Agnolo Gaddi - Teste di cinque giovani e di agnello
fullscreen
Giambattista Tiepolo - Caricatura di un monaco che legge
fullscreen
Agostino Busti, detto il Bambaia - Studio per un altare
fullscreen
Adolfo Wildt - Autoritratto
fullscreen
Annibale Carracci - Dettaglio di nudi maschile
fullscreen
Camillo Procaccini - Studio per San Sebastiano incatenato in una nicchia
fullscreen
Tranquillo Cremona - High Life (a Piquant Conversation)
Leonardo da Vinci - Testa di Leda
Umberto Boccioni - Interno con due figure femminili
Aligi Sassu - Giovani ignudi (che giocano)
Agnolo Gaddi - Teste di cinque giovani e di agnello
Giambattista Tiepolo - Caricatura di un monaco che legge
Agostino Busti, detto il Bambaia - Studio per un altare
Adolfo Wildt - Autoritratto
Annibale Carracci - Dettaglio di nudi maschile
Camillo Procaccini - Studio per San Sebastiano incatenato in una nicchia
Tranquillo Cremona - High Life (a Piquant Conversation)

Altre opere esposte

Descrizione

Si tratta di uno dei disegni più antichi della Raccolta del Castello Sforzesco. Gli studi di cinque teste di giovani, o piuttosto dello stesso viso riprodotto cinque volte in differenti attitudini ed esaminato da punti di vista diversi, sono riuniti nel recto della pergamena. Descritti con grande naturalezza, i volti sono ripresi dal vero, come precoci esempi di ritratti "al naturale". Sullo stesso foglio, in alto e al centro, è disegnata la testa di un agnello, sotto cui è scritto «agnius» ed è tracciato un segno interpretato come il monogramma del nome di Cristo o come lettera “P”, presunta abbreviazione del termine “pictor”. Sul verso della pergamena, un ulteriore disegno rappresenta due monaci e una donna chinata. L’ipotesi più accreditata riconosce la paternità del foglio ad Agnolo Gaddi, con una datazione agli anni Ottanta del Trecento, per la forte somiglianza delle tipologie maschili con le figure che l’artista affrescò nel coro di Santa Croce a Firenze. L’opera è stata anche accostata ad Ambrogio Lorenzetti, in particolare ai suoi affreschi nella basilica di San Francesco a Siena, anticipandone quindi l’esecuzione al terzo o quarto decennio del secolo. Un’altra interpretazione suggerisce di assegnare il foglio a un artista fiorentino attivo nel 1420, appartenente alla generazione di Cennino Cennini che nel suo Trattato della Pittura aveva sottolineato l’importanza del “ritrarre del naturale”.

Sconti e riduzioni con l'Artsupp Card

Con l’Artsupp Card puoi accedere per la prima volta a sconti e ingressi ridotti nei musei di tutta Italia.

Scopri di più

Altre opere a Milano

Ricerche correlate

Cosa trovi su Artsupp

Artsupp è il portale dei musei con cui è facile scoprire arte, mostre e opere. Adesso anche i musei di Francia, Regno Unito, Olanda, Germania e Spagna possono condividere con gli utenti le loro attività.

chi siamo