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MArTA - Museo Archeologico Nazionale di Taranto verified

Taranto, Puglia, Italia chiuso visita il museoarrow_right_alt

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Testa femminile in terracotta policroma
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Tre terracotte policrome raffiguranti acrobate
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Diadema
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Gladiatore
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Ritratto di Augusto capite velato
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Bambolotto e torre giocattolo
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Schiaccianoci
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Orecchino a navicella in oro
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Kylix Iaconica con tonni e delfini
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Letto funebre (kline)
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Testa di Eracle
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Corona funeraria con foglie di quercia
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Pavimento a mosaico in tessere policrome con velarium centrale
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Teca in forma di conchiglia con Nereide su mostro marino
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Venere di Parabita (Lecce)
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Venere di Parabita (Lecce)
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Metopa a decoro del naiskos con scena di battaglia tra Greci e barbari
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Statua bronzea di Zeus su capitello dorico in pietra
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Lekythos sovradipinta con donna affacciata alla finestra
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Ramarro
Testa femminile in terracotta policroma
Tre terracotte policrome raffiguranti acrobate
Diadema
Gladiatore
Ritratto di Augusto capite velato
Bambolotto e torre giocattolo
Schiaccianoci
Orecchino a navicella in oro
Kylix Iaconica con tonni e delfini
Letto funebre (kline)
Testa di Eracle
Corona funeraria con foglie di quercia
Pavimento a mosaico in tessere policrome con velarium centrale
Teca in forma di conchiglia con Nereide su mostro marino
Venere di Parabita (Lecce)
Venere di Parabita (Lecce)
Metopa a decoro del naiskos con scena di battaglia tra Greci e barbari
Statua bronzea di Zeus su capitello dorico in pietra
Lekythos sovradipinta con donna affacciata alla finestra
Ramarro

Altre opere esposte

Descrizione

Lo Zeus di Ugento, realizzato da artigiani greci in un centro di cultura ellenica, riproduce l’iconografia della somma divinità dei Greci ma era destinato a un santuario indigeno. Ciò non deve sorprendere, dal momento che i Messapi dell’attuale Salento, già in epoca arcaica, veneravano una divinità i cui attributi ne fanno il corrispettivo locale di Zeus. È lo Zis Batas o Batias il cui nome, a partire dal sesto secolo avanti Cristo, è graffito sulle pareti della Grotta Porcinara nella baia di Leuca, santuario emporico frequentato da indigeni e Greci: uno Zeus “Folgoratore”, questo probabilmente il significato dell’epiteto Batas, che lo associa allo Zeus Kataibates al quale i Tarantini, come apprendiamo dalle fonti, sacrificavano per espiare le atrocità commesse nelle guerre contro i Messapi, che presiedeva ai fenomeni atmosferici, dispensando fecondità con le piogge e proteggendo i naviganti.


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