L’opera è un ritratto di famiglia raffigurante il duca Francesco I (1610-1658) insieme alla sua prima consorte, Maria Farnese (1615-1646), e il loro primogenito Alfonso (duca di Modena e Reggio dal 1658 al 1662 con il nome di Alfonso IV). Fu realizzata da Nicolas Régnier (1591-1667), pittore di origini francesi trapiantatosi a Roma nel secondo decennio del XVII secolo, e subito sedotto dal caravaggismo allora in voga. Nonostante il tenore apparentemente popolare delle scene di genere della pittura caravaggista, che spesso indugiava nelle scene di genere, queste opere erano particolarmente ambite dal collezionismo aristocratico. Di conseguenza non era raro che tali si pittori si prestassero alla realizzazione di ritratti, soprattutto nel caso di commissioni significative come in questo caso specifico.

Il tema della Fortuna, intesa alla latina come “sorte”, i cui esiti sono sempre imprevedibili, godette di un’incredibile popolarità nelle arti figurative del XVII secolo. L’affresco realizzato nel 1640 da Jean Boulanger (1606-1660), artifex principale delle decorazioni parietali della residenza estiva dei duchi a Sassuolo, nell’ambiente noto appunto come Sala della Fortuna, è un monito a non sottovalutare l’incostanza della Fortuna. Un monito che doveva riecheggiare anche in un luogo deputato all’ozio qual era appunto la delizia estiva di Sassuolo, che per definizione rappresentava un rifugio dal rigore della corte, centro del potere e fulcro della vita politica del Ducato.

Il Trionfo di Bacco rappresenta uno dei maggiori climax pittorici all’interno della residenza ducale di Sassuolo. Concepita come principale residenza estiva da Francesco I a partire da un edificio preesistente, il palazzo fu riadattato secondo i diktat dell’arte e dell’architettura barocche. Tanto l’esterno è sobrio e funzionale, tanto l’interno è un tripudio di stucchi e affreschi, al fine di immergere il fruitore in una dimensione altra, separata e distinta dalla città, dagli obblighi della corte ufficiale. La Galleria di Bacco, ricca di suggestioni dalla celebre Galleria realizzata cinquant’anni prima da Annibale Carracci a Palazzo Farnese, è una celebrazione dei piaceri terreni e dell’abbondanza della terra, di cui Bacco, dio della vendemmia e dell’ebbrezza, è il massimo ministro.