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Museo Archeologico Nazionale di Parma verified

Parma, Emilia-Romagna, Italia chiuso visita il museoarrow_right_alt

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Neolitico. Asce in pietra verde alpina levigate a specchio, non funzionali
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Antica Età del bronzo. Collari in bronzo dal ripostiglio di Fraore (PR)
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Età del bronzo. Vaghi in ambra della terramara di Castione Marchesi (PR
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Età del bronzo. Disco in palco di cervo decorato della terramara di Castione Marchesi (PR)
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Età del bronzo. Pettini in palco di cervo della terramara di Castione Marchesi (PR)
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Età del ferro. Oreficerie da una tomba etrusca di Fraore (PR)
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Rilievo parietale in calcare della tomba del dignitario Amenemone, Menfi
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Kylix a figure rosse del ceramografo attico Oltos
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Ciclo statuario in marmo lunense da Veleia, Germanico con ritratto di Nerva
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Ritratto di fanciulla, da Veleia
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Tabula alimentaria traianea, da Veleia, iscrizione su bronzo
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Bassorilievo raffigurante Oceano in alabastro fiorito del Marocco,
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Lucerna in bronzo a forma di sandalo dal tesoretto di Borgo delle Orsoline, Parma
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Grande fibula a disco in oro e pietre dure da Borgo della Posta, Parma
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Paleolitico inferiore. Bifacciale acheulano
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Neolitico, Cultura dei Vasi a Bocca Quadrata. Divinità femminile da una sepoltura di Vicofertile (PR)
Neolitico. Asce in pietra verde alpina levigate a specchio, non funzionali
Antica Età del bronzo. Collari in bronzo dal ripostiglio di Fraore (PR)
Età del bronzo. Vaghi in ambra della terramara di Castione Marchesi (PR
Età del bronzo. Disco in palco di cervo decorato della terramara di Castione Marchesi (PR)
Età del bronzo. Pettini in palco di cervo della terramara di Castione Marchesi (PR)
Età del ferro. Oreficerie da una tomba etrusca di Fraore (PR)
Rilievo parietale in calcare della tomba del dignitario Amenemone, Menfi
Kylix a figure rosse del ceramografo attico Oltos
Ciclo statuario in marmo lunense da Veleia, Germanico con ritratto di Nerva
Ritratto di fanciulla, da Veleia
Tabula alimentaria traianea, da Veleia, iscrizione su bronzo
Bassorilievo raffigurante Oceano in alabastro fiorito del Marocco,
Lucerna in bronzo a forma di sandalo dal tesoretto di Borgo delle Orsoline, Parma
Grande fibula a disco in oro e pietre dure da Borgo della Posta, Parma
Paleolitico inferiore. Bifacciale acheulano
Neolitico, Cultura dei Vasi a Bocca Quadrata. Divinità femminile da una sepoltura di Vicofertile (PR)

Altre opere esposte

Descrizione

Sono quattro collari in bronzo (il cui diametro va da 16 a 20 cm) donati nel 1877 al Museo di Antichità dal marchese Erminio Lalatta, che li aveva rinvenuti a Fraore. È probabile che in origine fossero di più (forse 6?) e che non tutti siano stati consegnati. Essi costituivano senza dubbio un “ripostiglio”, ossia di un gruppo di oggetti in bronzo intenzionalmente nascosto.

Nella prima età del Bronzo, corrispondente ai primi secoli del II millennio a.C., la maggior parte degli oggetti in metallo più che svolgere funzione pratica costituiva uno status symbol per i pochi privilegiati possessori. Nello stesso tempo, gli oggetti in bronzo potevano, quasi come i lingotti dei giorni nostri, costituire una “riserva di valore”; da qui si spiega il frequente uso di occultare gruppi, più o meno cospicui, di manufatti.

In Emilia Romagna i ripostigli noti sono una decina; sono distribuiti (sembra quasi con sistematicità) lungo la fascia pedemontana della regione e la maggior parte è composta da asce o da pugnali. Quello di Fraore rappresenta dunque un’eccezione, essendo l’unico insieme di collari rinvenuto a sud del Po; “tesoretti” di questo tipo sono infatti diffusi solo tra Lombardia e Svizzera meridionale.

Per lungo tempo i ripostigli sono stati ritenuti “riserve” di mercanti-fonditori, anche per il loro distribuirsi lungo importanti vie di traffico. Oggi, pur senza rifiutare del tutto l’ipotesi di un loro significato economico, si preferisce pensare che fossero “depositi votivi destinati a marcare il possesso di un territorio o a sancire patti tra due comunità confinanti”.


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