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Evgeny Antufiev - Untitled
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Jules de Balincourt - Psychedelic Soldier
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Alessandra Ariatti - Rosanna e Vanna. Le risorse del tempo
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Krištof Kintera - Systemus Postnaturalis (dettaglio)
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Alessandro Pessoli - Fiamma pilota
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Enoc Perez - Casa Malaparte (Day)
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Gert Tobias; Uwe Tobias - Ohne Titel
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Thomas Scheibitz - ECLECTICA
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Claudio Parmiggiani - Caspar David Friedrich
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Mimmo Paladino - Cimento
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Jannis Kounellis - Senza Titolo
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Altre opere esposte

Descrizione

"Casa Malaparte", il progetto realizzato da Enoc Perez per la Collezione Maramotti, si compone di questi due grandi lavori a parete, realizzati a olio: "Casa Malaparte (Day)" e "Casa Malaparte (Night)". Il soggetto è una vera icona dell'architettura modernista italiana. Progettata e realizzata a Capri alla fine degli anni Trenta dallo stesso Curzio Malaparte, fu intensamente “tagliata a propria dimensione” dallo scrittore che la denominò “casa come me”. Il progetto si pone in continuità con la ricerca, avviata dall’artista portoricano nella seconda metà degli anni Novanta, sulle architetture degli anni ‘20/’50 e su come queste siano state trasfigurate, dall'immaginario collettivo, in forme/metafore sociali di potere, di fascinazione, di bellezza in un'epoca pregna di ottimismo verso il futuro. Ma i suoi dipinti evocano, nel contempo, la disillusione per un sogno svanito e la consistenza “puramente fantasmatica e mentale delle immagini”. Anche qui le figure che Perez estrae dal sociale fotografico o filmico per “agire pittura” rimandano ad una interrogazione sul ruolo odierno della pittura stessa e sulla sua capacità di rinnovamento. La pittura di Enoc Perez è il risultato di un procedimento complesso. Il trasferimento del colore sulla tela avviene senza l'uso dei pennelli, partendo da una serie di bozzetti disegnati a matita sulla carta: singoli schizzi per ogni colore che l'artista userà per il dipinto. Successivamente l'artista applica uno strato di colore sul retro del foglio, colore che viene poi trasferito sul retro della tela mediante ricalco del disegno. Il procedimento è comparabile al monoprint, una particolare stampa meccanica, arricchita da una complessa manualità nel processo di realizzazione dell’opera. Ricche immagini si sviluppano gradualmente dai molti strati, creando effetti ruvidi e abrasi sulla superficie che, pur preservando una ricca texture del colore, assumono un carattere fortemente evocativo, enfatizzano una sorta di “nostalgia” del materiale.

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