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Alfio Castelli - Torso: scultura
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Emilio Isgrò - La corsa di Alma
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Tancredi Parmeggiani - Hiroshima 2 - Baldoria ad Hiroshima
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Piero Manzoni - Achrome
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Alberto Biasi - Interferenza ottica
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Enzo Mari - Struttura n.1074
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Enrico Castellani - Superficie bianca
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Mario Nigro - X spazio totale
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Gianfranco Baruchello - Besides she is she and I'm I and, oh dear, how puzzling it all is
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Getulio Alviani - Superficie a testura vibratile: pannello
Alfio Castelli - Torso: scultura
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Tancredi Parmeggiani - Hiroshima 2 - Baldoria ad Hiroshima
Piero Manzoni - Achrome
Alberto Biasi - Interferenza ottica
Enzo Mari - Struttura n.1074
Enrico Castellani - Superficie bianca
Mario Nigro - X spazio totale
Gianfranco Baruchello - Besides she is she and I'm I and, oh dear, how puzzling it all is
Getulio Alviani - Superficie a testura vibratile: pannello

Altre opere esposte

Descrizione

Dipinto a fondo bianco sulla quale si dispongono minuscole figure e scritte.

Baruchello approda alla pittura dopo essersi formato a Parigi negli anni '50 ed essere stato in contatto con Man Ray, Max Ernst e Marcel Duchamp. Le sue opere, in genere grandi pannelli 2x2 sono caratterizzate da un affollamento di immagini minuscole, da eterogeneità di materiali e parole. L'opera rappresenta una narrazione a più direzioni: da lontano si percepisce la visione d'insieme dell'opera, da vicino si riesce a distinguere anche il più piccolo dettaglio. L'osservazione di quest'opera diviene quindi un'azione performativa, dove lo spettatore è coinvolto e chiamato a vedere, ricordare, interrogare e mettere insieme i pezzi disposti dall'autore sulla tela. Una fruizione che non si esaurisce mai. L'opera, esposta alla 1. Biennale del Museo progressivo d'arte contemporanea di Livorno assieme ad alcuni dati da introdurre nel computer del cuore (1974) dello stesso autore, è stata donata nel 1976 dall'artista alla sua città natale (di Baruchello è presente ai Bottini dell'Olio anche In cold fact).


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