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Perugia, Umbria, Italia aperto visita il museoarrow_right_alt

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Antonio Mercurio Amorosi - Ritratto di donna
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Cristo crocifisso
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Pietro di Cristoforo Vannucci, detto Perugino - Arcangelo Gabriele (o Angelo Annunciante) Pala di sant’Agostino
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Piero della Francesca - Polittico di Sant’Antonio
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Tavolette di San Bernardino. Miracolo di San Bernardino
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Beato Angelico - Polittico Guidalotti
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Pietro di Cristoforo Vannucci, detto Perugino - Adorazione dei Magi
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Pietro di Cristoforo Vannucci, detto Perugino - Madonna della Confraternita della Consolazione
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Albarello
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Bernardino di Betto, detto il Pinturicchio - Pala di santa Maria dei Fossi
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Orazio Gentileschi - Santa Cecilia che suona la spinetta
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Jean Baptiste Wicar - Ritratto di Carolina Murat
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Arnolfo di Cambio - Malato alla fonte
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Tessuto Umbro
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Giuseppe Rossi - Veduta del Circo della fortezza paolina di Perugia
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Gerardo Dottori - Tramonto Lunare
Antonio Mercurio Amorosi - Ritratto di donna
Cristo crocifisso
Pietro di Cristoforo Vannucci, detto Perugino - Arcangelo Gabriele (o Angelo Annunciante) Pala di sant’Agostino
Piero della Francesca - Polittico di Sant’Antonio
Tavolette di San Bernardino. Miracolo di San Bernardino
Beato Angelico - Polittico Guidalotti
Pietro di Cristoforo Vannucci, detto Perugino - Adorazione dei Magi
Pietro di Cristoforo Vannucci, detto Perugino - Madonna della Confraternita della Consolazione
Albarello
Bernardino di Betto, detto il Pinturicchio - Pala di santa Maria dei Fossi
Orazio Gentileschi - Santa Cecilia che suona la spinetta
Jean Baptiste Wicar - Ritratto di Carolina Murat
Arnolfo di Cambio - Malato alla fonte
Tessuto Umbro
Giuseppe Rossi - Veduta del Circo della fortezza paolina di Perugia
Gerardo Dottori - Tramonto Lunare

Altre opere esposte

Descrizione

Jean-Baptiste Wicar (Lille 1762 – Roma 1834) fu allievo di David a Parigi, arrivò in Italia al seguito di Napoleone e fu coinvolto nelle spoliazioni artistiche condotte nella penisola. Rimase in buoni rapporti con la borghesia e l’aristocrazia anche dopo il declino napoleonico e il ritorno dell’Ancien Regime. Godette in Italia di una fortuna grandissima, non soltanto a Roma dove per lunghi anni fu uno dei pittori più in vista, a Napoli dove fu direttore dell’Accademia, ma anche a Perugia, dove aveva saldi legami di amicizia con i nobili cittadini. Filippo degli Oddi, che era priore della Confraternita del Santo Anello, nel 1822 propose Wicar per eseguire lo Sposalizio della Vergine per il Duomo, in sostituzione dell’opera di Perugino trafugata proprio dai francesi. In Galleria Nazionale dell’Umbria e all’Accademia di Belle Arti si trovano diverse opere di Wicar, provengono dalla collezione Carattoli. Il pittore perugino Giuseppe Carattoli fu infatti suo allievo a Roma, poi ne divenne amico e collaboratore ed infine esecutore testamentario. In questo piccolo e prezioso ritratto femminile vediamo una donna in una posa seducente, ricca di garbo e naturalezza, certamente memore della grande tradizione ritrattistica francese del Settecento. Dai ricchi accessori e l’acconciatura fastosa traspare l’importanza del soggetto che ha però una controversa identificazione. Per il misterioso volto del Ritratto di fanciulla sono stati fatti due nomi, entrambi legati all’ambiente napoletano. Wicar risiedette a Napoli e fu direttore dell’Accademia partenopea dal 1806 al 1809 e dopo la sua partenza mantenne i rapporti con la città. La fanciulla del ritratto dapprima venne identificata come la sorella del re Ferdinando II, quindi si presumeva una realizzazione tarda, intorno agli anni 1825/30. Nella seconda identificazione si anticipa la datazione e si propone il nome di Carolina Bonaparte, sorella di Napoleone e moglie del re di Napoli Gioacchino Murat. I coniugi si insediarono nel 1808, quindi è possibile che a Wicar fosse stato commissionato un ritratto ufficiale e che questo fosse un bozzetto preparatorio. L’abito nella sua foggia e stile, ricorda molto quelli indossati dalle donne della famiglia Bonaparte presenti nel dipinto di David l’Incoronazione di Napoleone. Recentemente si è ritornati sull’ipotesi della principessa Borbone sulla base di constatazioni su Carolina Bonaparte che nel 1808, nonostante i suoi 26 anni, era già madre di quattro figli e nei ritratti ufficiali appare come una donna fiorente e matura, dal viso allungato e caratterizzato dal tipico naso Bonaparte, marcato e leggermente arcuato, simile a quello del fratello imperatore. Il volto delicato della fanciulla di Wicar fa pensare ad una ragazza piuttosto giovane, esile e con un naso piccolo e rotondo. In entrambi i casi si tratta di una commissione importante, un ritratto ufficiale per il re di Napoli. Il meraviglioso bozzetto di Wicarr lascia solo immaginare come sarebbe potuta essere l’opera completa.

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