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Susanna e i Vecchioni
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Il tempo ammonitore
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Antonio Gianlisi - Natura morta con tappeto
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Pietro Antonio Luchini - Ritratto di Clementina Martelli Grillo
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Giovanni Battista Todeschini - Ritratto di Lucia Stoppani
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Massimo Tapparelli d'Azeglio - Porto di Lecco
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Vincenzo Bianchi - Veduta di Lecco da Valmadrera
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Ruggero Panerai - Soldati in attesa
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Carlo Pizzi - Monte Resegone
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Orlando Sora - La mia famiglia
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Raffaele De Grada - Veduta di Lecco
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Augusto Colombo - La laminatura
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Altre opere esposte

Descrizione

Raffaele De Grada viene introdotto nel mondo dell’arte dal padre, pittore e decoratore.
In seguito al trasferimento della famiglia in Svizzera, frequenta le Accademie di Dresda e di Karlsruhe. Dal 1919 si stabilisce in Italia, dove, due anni dopo, espone a Firenze, meritando l’attenzione della critica e del pubblico. Partecipa nel ’26 alla Prima Mostra del “Novecento” italiano e nel '29 alla seconda. Questo movimento raccoglieva i più famosi artisti italiani che guardavano come modelli l’antichità classica, la purezza e l’armonia delle forme, ritornando anche ai generi tradizionali. De Grada privilegia il paesaggio naturale, sperimentando nuove soluzioni formali ed espressive, rivolte anche all’interpretazione degli stati d'animo, passando attraverso la lezione di Corot e Cézanne.
La Veduta di Lecco mostra chiaramente l’influenza di quest’ultimo, nella scansione del paesaggio in piani paralleli, nella geometria della composizione e nelle forme delle case, delle montagne e dei declivi, dai colori molto definiti.
L’opera conseguì il secondo premio alla IV Mostra Quinquennale di Lecco, esposizioni agricole- industriali dei prodotti locali, che si susseguirono dagli anni Venti agli anni Quaranta e che nel 1937 ebbe anche un'importante sezione dedicata al Paesaggio lecchese.

Collocazione: sala n.7


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