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Dominique Gonzalez-Foerster - Pistarama
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Alicja Kwade - Against the Run
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Julius Von Bismarck - Die Mimik der Tethys
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Thomas Bayrle - Flamingo
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Shirin Aliabadi - Girls in Car
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Altre opere esposte

Descrizione

La fotografia Girls in Car (2005) fa parte di una serie di quattro immagini in cui Aliabadi ha documentato il fenomeno sociale delle serate passate in automobile, caratteristico della giovane classe media urbana in Iran negli anni duemila.  La gioventù theranese, limitata nella socializzazione con il genere opposto nello spazio pubblico, usava il viaggio in automobile come pretesto per interagire, causando ingorghi massicci nelle strade del nord della città. La fotografia, come le altre della serie, ritrae un gruppo di amiche che, vestite e truccate come per una serata fuori, partecipa a questa sorta di coreografia motorizzata a distanza. Alcune delle ragazze sorridono all’obiettivo di Aliabadi, altre più schive la guardano interdette. Nelle parole dell’artista "ogni volta che il mio flash scattava per strada attiravo molta attenzione. Le ragazze in macchina erano molto curiose e iniziavamo una lunga conversazione amichevole su perché stavo scattando le foto, cosa ne avrei fatto, dove sarebbero state pubblicate, ecc". Il progetto propone una riflessione intima quanto puntuale su forme non previste di socialità e sui preconcetti che influenzano lo sguardo della maggior parte delle persone, specialmente nel caso di contesti che esulano dalla norma eurocentrica. "Questa immagine di donne costrette dalla tradizione e dall'hijab non è nemmeno lontanamente vicina alla realtà qui. Tutte avevano la musica accesa e chiacchieravano tra loro tra le auto, lanciavano sguardi e conversavano con ragazzi in altre vetture".

Nei quasi venti anni che ci dividono dal momento in cui sono state scattate le foto, il lavoro di Aliabadi ha acquisito molti livelli di complessità, diventando testimonianza di un momento storico preciso all’interno della lunga e complessa storia dell’emancipazione femminile in Iran. Guardare questa immagine oggi fa inevitabilmente pensare al grande movimento di protesta insorto in seguito alla morte in circostanze sospette di Mahsa Amini, arrestata dalla polizia religiosa a Theran per un uso scorretto dell’hijab nel settembre 2022. Represse con la violenza dalle forze di sicurezza iraniane, le manifestazioni sono state le più estese e consistenti nel paese dal 2009 e hanno suscitato grande partecipazione dalla comunità internazionale, che si è unita alla popolazione iraniana in protesta al grido comune di “donna, vita, libertà”. A un anno da quegli avvenimenti, di fronte a una battaglia per i diritti umani che è ancora tutt’altro che finita, il billboard vuole agire come un’eco della voce di Aliabadi, per far risuonare forme di narrazione di ieri fondamentali per capire le complessità di oggi.


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