Il Premio XXVIII Concorso di Ceramica Contemporanea viene assegnato all’opera “Doll Dresses” dell’artista Fabio Guerra (Thiene, Vicenza, 1962). Il suo lavoro si sviluppa attraverso il recupero di materiale ceramico di scarto che viene assemblato e stratificato. Scarti di lavorazione in cui il caso, l’accidentalità generano forme che rimandano memorie intime ed insieme collettive

“L’opera Accadimento prende il nome dal risultato del processo di realizzazione. L’immagine riportata sulla superficie del manufatto si auto genera, è il frutto di ricercati effetti indotti sulla superficie dell’argilla fresca mediante l’applicazione di ossidi coloranti allo stato polveroso. Portando poi, in modo attento e consapevole, più volte la materia da uno stato di semi essiccazione ad uno di reidratazione il colore aggiunto si disgrega, si distaccano molteplici particelle dell’ossido in polvere e si formano copiose colature; con la cottura si fissa successivamente il risultato ottenuto. Da queste interazioni con l’argilla nasce un linguaggio estetico che si articola per contrapposti, dove la parte logica del progettare la forma convive ed acquisisce senso grazie alle superfici generate poi dal caso, dove aspetti tra loro in antitesi come il rigore costruttivo e il caos trovano ragion d’essere in un’espressione compositiva generata con l’ausilio di personali rivisitazioni di tecniche e lavorazioni della ceramica. L’intento è quello di instaurare un rapporto con la materia volto ad evocare tracce lasciate dallo
scorrere inesorabile del tempo, tema affrontato escludendone l’esatta misura, il quantitativo oggettivo con cui tutti noi ci rapportiamo ed organizziamo le nostre giornate in favore di differenti percezioni legate ad esso, dimensioni temporali appartenenti alla sfera della soggettività e spesso poste in second’ordine nei confronti del vissuto quotidiano.” 

– Simone Negri

L’opera si ispira a Carmenta, una delle Camene, divinità arcaiche delle sorgenti. Essa è stata realizzata dopo una riflessione sia su aspetti storico-culturali che prettamente formali ed estetici. Aspetti che hanno riguardato il luogo ed in particolare le forme tipiche dell’identità ceramica grottagliese. L’opera, quindi, nella sua linearità è una sintesi di questi elementi, nell’intento di mettere insieme armonicamente tradizione e contemporaneità. Quasi a presentarsi come un oggetto rappresentativo e di riferimento dell’identità suddetta.

L'opera ha ricevuto il Premio Unico al XXVI Concorso di Ceramica Contemporanea di Grottaglie nel 2019 con la seguente motivazione:

“Attraverso un rapporto dialettico tra la ceramica e un linguaggio contemporaneo (video), l’artista riflette sul Mediterraneo; evidenziando uno sguardo disincantato e ironico sull’iconografia della scultura classica, con affinità legate a una cultura “mitologica” e concettuale. Inoltre riattualizzando la relazione con la multimedialità, l’artista si confronta sul futuro del linguaggio ceramico, essendo anche un profondo conoscitore della tradizione faentina.”

Link al video: https://vimeo.com/251185503

L'opera ha vinto il Premio Unico al XXV Concorso di Ceramica Mediterranea di Grottaglie (2018) con la seguente motivazione: "L'opera porta l'uso dei materiali ceramici agli estremi, dalla plasticità all'implosione dovuta alle alte temperature, inoltre l'estrema conoscenza dei materiali contribuisce a un risultato rilevante evidenziato dal taglio che caratterizza l'opera."

Primo Premio Sezione Ceramica Design XII Concorso di Ceramica Mediterranea - Grottaglie 2005

Motivazione Premio: "Per l'aderenza al tema, per l'interpretazione formale, per l'uso sapiente del colore e per l'intenso lirismo dell'inseieme".