Si forma nella bottega di Stanislao Lista e per i suoi soggetti attinge al mondo popolare napoletano, scugnizzi, giovani pescatori. La sua produzione artistica coniuga verismo e archeologismo, prendendo ispirazione per quest’ultimo dalle sculture del Museo Archeologico. L’opera Autoritratto con moglie rappresenta la sua coniuge francese scomparsa, raffigurata in secondo piano e dalla forma incompleta. Tale opera è stata realizzata nel 1909, anno in cui Gemito supera la sua crisi personale e riprende la vita artistica. Questo disegno è stato donato a Maurizio Valenzi dall’amico Luigi Cosenza, l’architetto con cui intrattenne intensi, insieme alla famiglia, rapporti di scambio intellettuale e affettivo, grande collezionista delle opere di Gemito.