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Ugo La Pietra Mostra tutte le foto
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Ugo La Pietra

Dal 11 novembre al 20 gennaio 2024

Fondazione SoutHeritage

Fondazione SoutHeritage

Via S. Potito 8, Rioni Sassi, Matera

Apre tra poco: alle 16:00

Profilo verificato


L’architettura è, forse, la tecnologia culturale più complessa che l’umanità abbia prodotto. In nessun altro ambito - dalla letteratura al teatro, all’arte - gli interessi economici, tecnici, scientifici, artistici, legali, mediatici, religiosi e politici, coincidono come in essa.

Fondazione SoutHeritage, perseguendo la sua mission di vivificazione di contesti di patrimonio o di spazi inagiti, presenta un nuovo progetto prodotto per un altro contesto architettonico e di patrimonio: il borgo La Martella, esempio di architettura, urbanistica e laboratorio di comunità, voluto negli anni Cinquanta del secolo scorso da Adriano Olivetti in qualità di Presidente dell’Istituto Nazionale di Urbanistica e Vicepresidente dell’UNRRA-CASAS. Un’esperienza unica nel Sud Italia del secondo dopoguerra che ha visto un team interdisciplinare di architetti, ingegneri, sociologi e antropologi, lavorare allo studio e allo svuotamento degli storici Rioni Sassi di Matera (oggi Patrimonio UNESCO) per costruire luoghi che restituissero cittadinanza e senso di comunità alle persone.


In questo quadro, il progetto “Un territorio esposto - La Martella effect” vuole riflettere sul ruolo d’innesco che l’arte può avere per un’esplorazione più̀ ampia dei contesti, consentendo ai fruitori di entrare in contatto con una realtà̀ contestuale stratificata, portatrice di valori radicati nella storia e nell’attualità̀ dei luoghi ospitanti. Il progetto, infatti, partendo dalla grande capacità interpretativa degli spazi dell’abitare che il borgo ha saputo esprimere fin dalle origini (e che ha continuato a mantenere nel corso del tempo nonostante le trasformazioni apportate dagli abitanti in ragione di esigenze quotidiane), reifica il borgo a oggetto-soggetto dell’esposizione, mettendo in mostra un’intera città immaginata e concretizzata come esperimento urbanistico e sociale volto a delineare scenari prospettici per l’evoluzione del concetto di città. Dunque, una topologia presentata come opera, rappresentativa di quell’ampio panorama di patrimoni italiani in cui i luoghi della vita quotidiana finiscono spesso per essere anche luoghi dell’arte, data l’alta sedimentazione artistico-territoriale presente nel nostro Paese.

In questa chiave, il progetto, attraverso la sua proposizione che estende le dimensioni dello spazio espositivo all’intera superficie urbana del borgo, ha l’intento di trascendere i limiti del luogo di esposizione spaziando dalla scala del territorio a quella individuale, inseguendo l’immaginario sul borgo e i punti di svolta per svelare la stratificazione culturale di luogo storico e significativo.

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