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conclusa Marzo Cialdi.

La mostra

La mostra, a cura di Valerio Dehò, propone una serie di sculture di Marzio Cialdi, di grande impatto volte a sensibilizzare il pubblico verso il problema incombente del riscaldamento globale e del cambiamento climatico incontrollato. Lo sguardo di Cialdi abbraccia l'uomo contemporaneo nelle sue problematiche e lancia segnali di allarme per un futuro che è già cominciato. La visione dell'artista è un grido d'allarme che si associa a quanti nella società si battono per il clima e la prevenzione di una catastrofe che sembra annunciarsi nel pianeta. Anche l'arte contribuisce a creare una coscienza critica dell'incontrollato sviluppo industriale che minaccia sempre di più il pianeta Terra.

Nella mostra, articolata in tre sedi (Palazzo Broletto, Piazza della Vittoria e S. Maria Gualtieri), sono presenti 7 installazioni, 6 sculture anche di grandi dimensioni e un video proiettato in S. Maria Gualtieri. Un lavoro vasto e articolato con linguaggi e materiali differenti perché si va dalla ceramica, all’acciaio cortén, dal vetro alla lamiera stampata, in un percorso che collega il Broletto a Piazza della Vittoria  e a S. Maria Gualtieri. Del resto, la scultura di Cialdi si articola per linguaggi e tecniche diverse espressi con uno stile unitario. In “Global warming” vuole rappresentare un mondo distopico, immaginando un universo modificato dalle alte temperature, un mondo deformato in cui i materiali più solidi vengono aggrediti dal clima sempre più incontrollabile. 


C’è un’installazione dal titolo “Pompei” in cui sembra di assistere ad una scoperta archeologica, frammenti di un passato che affiorano dopo la catastrofe. Anche la serie di opere raccolte sotto il titolo “Movimenti meccanici” danno l’idea di una forza che trascina verso una soluzione negativa, cingoli di acciaio che spingono metaforicamente gli eventi che abbiamo attorno verso un cambio climatico inevitabile. Ma vi sono anche opere poetiche, che evocano momenti di riflessione sculture che appaiono divinità sconosciute di un mondo a venire, come “Kafa”. 

Lo sguardo di Cialdi abbraccia l’uomo contemporaneo nelle sue problematiche, lancia segnali di allarme per un futuro che è già cominciato. In S. Maria Gualtieri il video che documenta la sofferenza della natura e l’aggressione all’ecosistema, è lo sfondo di vetri collassati, di un “Disco del tempo” che raccoglie frammenti di civiltà disperse. Segni di un mondo che sta cambiando in maniera  forse inarrestabile. La visione dell’artista è un grido d’allarme che si associa a quanti nella società si battono per il clima e la prevenzione di una catastrofe che sembra annunciarsi nel pianeta.  Anche l’arte contribuisce a creare una coscienza critica dell’incontrollato sviluppo industriale che minaccia sempre di più il pianeta Terra. 

Immagini della mostra

Opere esposte

Orari e biglietti

Indirizzo

Piazza della Vittoria
27100 Pavia

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