Loading
IT
EN
FR
DE
ES
IT
EN
FR
DE
ES
Barrikadenwetter Mostra tutte le foto
Barrikadenwetter Mostra tutte le foto
Barrikadenwetter Mostra tutte le foto
Barrikadenwetter Mostra tutte le foto
Barrikadenwetter Mostra tutte le foto
Barrikadenwetter Mostra tutte le foto
Barrikadenwetter Mostra tutte le foto
Barrikadenwetter Mostra tutte le foto
Barrikadenwetter Mostra tutte le foto
Barrikadenwetter Mostra tutte le foto
Barrikadenwetter Mostra tutte le foto
Barrikadenwetter Mostra tutte le foto
Barrikadenwetter Mostra tutte le foto
Barrikadenwetter Mostra tutte le foto
Barrikadenwetter Mostra tutte le foto
conclusa

Barrikadenwetter

Dal 20 settembre al 18 febbraio 2024

MACRO - Museo d'arte contemporanea

MACRO - Museo d'arte contemporanea

Via Nizza, 138, Roma

Chiuso oggi: apre domani alle 12:00

Profilo verificato


Barrikadenwetter (tempo di barricate) è un termine coniato dall'anarchico Michail Bakunin nel giornale Dresdner Zeitung del 3 maggio 1849: denota il momento di transizione nel quale un soggetto rivoluzionario emerge nell'azione collettiva e si reifica come un ostacolo in opposizione all'ordine costituito. Partendo da un’indagine storica condotta dall’Arsenale Institute – gruppo di ricerca da anni impegnato in progetti legati alle arti visive e all’analisi critica delle politiche della rappresentazione – la mostra esplora la costruzione, il concetto e l’iconografia della barricata dai suoi inizi nel tardo Rinascimento fino ai giorni nostri, attraversandone le connessioni storiche con le radici dell’avanguardia del XX secolo.


Le pareti della sala espositiva presentano un’iconografia della barricata che tramite la raccolta di 289 immagini mette a confronto tre diversi atti visivi della rivolta di Parigi del maggio 1968: quello dei manifestanti, dei media e della polizia. Le immagini di questo trittico, sebbene abbiano lo stesso soggetto, sono frutto di opposte politiche di rappresentazione e di osservazione. Nelle immagini degli insorti (fotografati da autori anonimi vicini al movimento Situazionista) gli attori, i cui volti sono stati sapientemente resi irriconoscibili, sono visibili come un collettivo rivoluzionario generale. Nelle fotografie dei giornali francesi dell'epoca sono personaggi mediatici moralizzati come individui che perpetuano violenza o che sono esposti a essa. Dal punto di vista delle autorità (che emerge dalle fotografie degli archivi della Préfecture de police de Paris, che solo di recente sono state rese accessibili) sono persone monitorate per essere identificate, affinché la delinquenza e i reati contro la proprietà diventino verificabili visivamente.


Leggi di più

Altre Mostre

a Roma