Jochen Klein (1967-1997) è stato un artista il cui lavoro, sia come pittore che come osservatore sociale e politico, è caratterizzato da temi riguardanti la sfera privata e pubblica, interiore e collettiva, della fine del XX secolo. Formatosi nella classe di pittura all'Accademia di Belle Arti di Monaco, Klein inizia qui a mettere in discussione il suo rapporto con questo medium e il suo ruolo dominante nella produzione artistica nei primi anni ‘90, indirizzandosi verso una pratica collaborativa, per poi tornare alla tela negli ultimi anni della sua vita.

Mentre frequenta l'Accademia Klein condivide il suo disagio verso l'autoreferenzialità della pittura con i compagni di studi Thomas Eggerer e Amelie von Wulffen, tutti e tre influenzati dal lavoro di Helmut Draxler, allora curatore del Kunstverein di Monaco. Klein infatti aveva già cominciato a concentrarsi su soggetti – interni di palazzi lussuosi, colori vivaci e scene di innocenza – che lo distinguevano dai suoi coetanei e dall’eredità del pittore macho caratteristica della pittura fino a quel periodo. Klein inizia ad affrontare le preoccupazioni teoriche dell'epoca, ampliando la portata di ciò che l'arte, l’artista o gli artisti, in collaborazione con altri, possono intraprendere sia in termini di linguaggio che di soggetto. Ciò spinge Klein ed Eggerer a rivolgere l’attenzione a questioni “al di fuori dell’arte”, dando vita alla loro prima collaborazione, un’installazione site-specific intitolata Leave a Message (1994). L’opera consisteva in una bacheca collocata sulla parete esterna di un bagno pubblico nell’Englischer Garten di Monaco, un noto luogo di cruising della comunità gay. Questo lavoro segna l'inizio del coinvolgimento di Klein in progetti legati alla collettività e alla natura simbolicamente stratificata dello spazio pubblico, a metà tra il design e la sua futura sovversione.