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Forest Frame. Mostra tutte le foto
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conclusa

Forest Frame.:

La foresta tra sogno e realtà

Dal 17 novembre al 30 marzo 2022

Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina

Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina

via Mach, 2, San Michele All'Adige

Apre tra poco: alle 09:00

Profilo verificato


Un viaggio fotografico nelle foreste trentine, tra alberi che profumano di legno buono e scrivono paesaggi fragili. È suggestivo l’incontro tra arte fotografica, paesaggio ed etnografia al Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige dove la mostra “Forest Frame. La foresta tra sogno e realtà” racconta i boschi del Trentino attraverso l’obiettivo del fotografo milanese di fama internazionale Maurizio Galimberti. Allestita nelle sale del Museo, in una sorta di dialogo tra gli scatti d’autore e le diverse filiere tecnologiche presenti, la mostra sarà inaugurata mercoledì 17 novembre alle 17.30. Parteciperanno all’inaugurazione Ezio Amistadi e Lionello Zanella, Presidente e Direttore del Museo, Maurizio Galimberti, maestro d’arte fotografica, Michele Lanzinger direttore del MUSE, Giorgio Fracalossi Presidente di Cassa Centrale Banca, Mauro Mendini Presidente della Cassa Rurale Rotaliana e Giovo, Clelia Sandri sindaco di San Michele all’Adige.

Le 26 opere di Maurizio Galimberti indagano il rapporto tra natura e umanità e presentano uno spaccato del Trentino di grande emozione. Con un linguaggio decisamente poetico, tra alberi spezzati dalla furia della tempesta e altri che riportano ad antiche suggestioni, il maestro fotografo propone una sorta di viaggio onirico, al di là del tempo e dello spazio, ritraendo paesaggi delle foreste trentine (Fiemme e Fassa, Valsugana, val di Non, Molveno, val di Cembra, di Arco). Protagonista di un emblematico scatto appositamente realizzato per l’occasione dell’esposizione al Museo di San Michele, è il Castello di Monreale: il maniero è raffigurato in una sorta di visione onirica, quasi a creare un tessuto dove trama e ordito manifestano i potenti emblemi del territorio, il bosco e i tralci di vite, simbolo della Piana Rotaliana. L’artista, in questo modo, rappresenta magnificamente il contesto dell’allestimento della mostra.

Galimberti definisce la sua fotografia “un single doppio scatto”: le immagini in mostra sono infatti vere e proprie opere d’arte con sapienti giochi di capovolgimenti, ricomposizioni, frammenti, dettagli che si intrecciano tra loro, trasmettendo emozioni intime e suggestive.

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