Alice, lo sappiamo, è una bambina intraprendente e curiosa che viaggia spesso: una prima volta sottoterra, cadendo in un pozzo, per poi sbucare attraverso una porticina nel Paese delle Meraviglie.  

In un secondo viaggio, Attraverso lo specchio, Alice scopre un mondo alla rovescia fatto di personaggi strampalati che la trascinano in un percorso apparentemente senza senso ma che procede secondo le regole del gioco degli scacchi, fino al trionfo finale in cui è incoronata regina.

Il suo creatore Lewis Carroll aveva raccontato queste storie alle sue piccole interlocutrici “vere” (Alice Liddell e le sue amichette), con tanti dialoghi e tante filastrocche, per poi affidare le illustrazioni per le prime edizioni a stampa – rispettivamente nel 1865 e nel 1872 – a un grande artista inglese, John Tenniel.

Il primo sbarco di Alice in Italia avviene nel 1872, proprio a Torino, quando l’editore Loescher propone per la prima volta Alice nel Paese delle Meraviglie con le illustrazioni di Tenniel. Il libro non è capito e resta in gran parte invenduto.

Dopo di allora, numerosissimi sono stati i traduttori e gli illustratori che si sono avvicendati in tutto il mondo per avvicinare i bambini di ogni tempo (e non solo i bambini…) al fantastico e un po’ inquietante mondo di Alice. Impresa non facile, perché i libri di Carroll sono profondamente legati alla cultura dell’infanzia e letteraria inglese dell’Ottocento, ma stimolante per le sfide che pone nel restituire e possibilmente amplificare tutta la creatività senza tempo che in essi è contenuta.

Alla storia editoriale e alle illustrazioni del secondo libro di Carroll, è dedicata la mostra “Lo Specchio delle Meraviglie. Le immagini di Alice nel suo secondo viaggio”, allestita al MUSLI – Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia e accompagnata da una pubblicazione omonima, a cura di Pompeo Vagliani, edita dalla Fondazione Tancredi di Barolo.