Dal 8 aprile al 1 giugno 2025
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La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta The Land Shall Not Be Owned, la prima mostra personale in Italia dell'artista libanese Marwa Arsanios (1978).
Al centro del progetto espositivo vi è Who is Afraid of Ideology? (2017–in corso), il progetto a lungo termine e la serie di film di Arsanios che indaga i processi di sfruttamento e riappropriazione della terra e le lotte locali per la sua rivendicazione in diverse geografie del Medio Oriente e del Sud America. La mostra segna la première internazionale del quinto e più recente capitolo, coprodotto dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, presentato insieme ai quattro precedenti. L'esposizione si sviluppa in ordine cronologico inverso, ripercorrendo le cinque videoinstallazioni in dialogo con disegni, sculture tessili, ricami e stendardi, scaturiti da ciascun capitolo per amplificarne l’immaginario.
Who is Afraid of Ideology? è un’indagine approfondita e in continua evoluzione sulla politica della distribuzione ed estrazione delle terre, con particolare attenzione alle lotte locali per la loro rivendicazione in Kurdistan, Iraq, Siria nord-orientale, Colombia e Libano. Attraverso i cinque film, Arsanios mette in luce forme di auto-organizzazione e autodifesa di comunità femminili, esplorando i paradigmi inediti con cui esse sfidano le strutture patriarcali, come la stessa famiglia, lo Stato o le multinazionali. Ne emerge un ritratto collettivo e una mappatura, internazionale ma sempre situata nel contesto, in cui prospettive ecologiche, femministe, indigene e decoloniali convergono per dare forma a nuove pratiche di autonomia politica. Oltre ai film, il progetto assume la forma di convegni, gruppi di lettura, pubblicazioni e altro ancora. L’ultima iniziativa è stata Usufructuaries of Earth, un convegno co-organizzato con Wietske Maas presso il BAK di Utrecht.
Con Who is Afraid of Ideology?, Arsanios ripensa anche la forma e la funzione del cinema stesso. Il film diventa uno strumento per diffondere conoscenza e costruire una rete internazionale di organizzazioni e comunità impegnate nelle lotte per il cambiamento sociale e politico. Allo stesso tempo, l'artista sviluppa strategie tecniche e narrative per decostruire il formato documentaristico, storicamente etnografico, estrattivo e parziale, rompendo le convenzioni dell’intervista, sconnettendo audio e immagini, lasciando udibili le istruzioni e i dialoghi tra regia e soggetti ripresi.
Via Modane, 16, Torino, Italia
Orari di apertura
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lunedì | Chiuso | |
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giovedì | 20:00 - 23:00 | |
venerdì | 12:00 - 19:00 | |
sabato | 12:00 - 19:00 | |
domenica | 12:00 - 19:00 |
Sempre
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