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Torino, Piemonte, Italia chiuso visita il museoarrow_right_alt

conclusa Mikhail Karikis

La mostra

A cura di Valerio Del Baglivo e Michele Bertolino (junior curator)

La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ospita il secondo appuntamento di The Institute of Things to Come, con una mostra, una performance ed un workshop dell’artista Mikhail Karikis. Fondato nel 2017 dall’artista Ludovica Carbotta e dal curatore Valerio Del Baglivo, The Institute è un programma artistico itinerante che indaga forme di immaginazione speculativa come strategie culturali e metodologie artistiche per lo sviluppo di posizioni critiche. Il tema del 2018/19 è TERRA INCOGNITA (locuzione latina utilizzata nella cartografia antica per indicare terre inesplorate) ed è ispirato al libro del sociologo Albert Meister, Sotto il Beaubourg (1976). 

Nel testo, Meister descrive l’esistenza di un museo immaginario al di sotto dell’originale: un centro culturale sotterraneo (un beaubourg con l’iniziale minuscola) dove un’assemblea di quattromila individui organizza un polo per la controcultura. Tale riferimento è il punto di partenza per riflettere sull’esistenza di territori fittizi creati dagli artisti, paesaggi metaforici o letterari nei quali forme di sovversione, anti-autoritarismo, utopia ed elementi di fantasia confluiscono insieme. 

L’artista Mikhail Karikis presenta, per la prima volta in un’istituzione italiana, Children of Unquiet progetto di ricerca che ripensa il destino di Larderello (Pisa) sede della prima centrale geotermica nel mondo e oggi territorio sfigurato dagli effetti dell’automazione industriale. Nella sua pratica Karikis utilizza l’elemento vocale come materiale scultoreo e agente socio-politico: spesso innescando processi di collaborazione con comunità locali per favorire l’impegno in cause sociali. Al centro dei suoi lavori più recenti vi sono i temi dello sfruttamento sul posto di lavoro, il paesaggio industriale e gli effetti della globalizzazione sulle comunità locali. Nella sua pratica con le comunità l’artista conduce i propri interlocutori in una serie di attività volte a re-immaginare il destino di territori segnati dal declino industriale. 

In Children of Unquiet, l’artista Mikhail Karikis ha collaborato con i giovani per orchestrare l’occupazione da parte di un gruppo di bambini di un villaggio operaio abbandonato in Toscana. Il video è girato nell’area della Valle del Diavolo in Toscana, nota per aver ispirato le descrizioni dell’Inferno di Dante, ma anche per essere stato il luogo in cui è stata inventata la produzione di energia sostenibile nei primi anni del 1900 e dove è stata costruita la prima centrale geotermica del mondo. Fino agli anni ‘80, circa cinquemila operai e le loro famiglie vivevano in un gruppo di villaggi industriali modernisti costruiti attorno alla centrale elettrica e progettati dal noto architetto Giovanni Michelucci. In seguito all’introduzione di tecnologie che hanno sostituito il lavoro umano nella centrale elettrica, tuttavia, la disoccupazione nell’area è aumentata e le prospettive per i giovani sono diventate limitate con conseguente rapido spopolamento e completa abbandono di interi villaggi. Children of Unquiet presenta quarantacinque bambini che vivono nella regione, vicino al villaggio industriale abbandonato dai loro genitori dopo l’automazione quasi completa della centrale geotermica in cui lavoravano. Nel video, i giovani tra i cinque e i dodici anni si impadroniscono dei siti spopolati trasformando la terra desolata in un anfiteatro, un parco giochi e una scuola auto-organizzata allo stesso tempo. Cantano e si armonizzano con i potenti rumori sotterranei e industriali che risuonano in tutta l’area; si radunano tra le rovine per leggere testi politici di Antonio Negri e Michael Hardt e giocano tra le case abbandonate.

A sua volta giocoso e meditativo, spettacolare e intimo, Children of Unquiet immagina la possibilità di ri-pensare al destino dei territori che sono segnati dalle trasformazioni capitaliste. Riflette sui retaggi post-industriali e accenna ai possibili e desiderati futuri ecologici evocati dall’immaginazione poetica e attivista della generazione che è più colpita dagli attuali cambiamenti socio-economici. In occasione dell’opening della mostra, accompagnato da Ilaria Gadenz (co-fondatrice di Radio Papesse), l’artista presenta la performance 102 Years Out of Synch in cui vengono ripercorsi i passi di Dante nella Valle del Diavolo nel tentativo di ascoltare ciò che il poeta avrebbe potuto udire. Combinando filmati recenti e frammenti del film muto L’Inferno del 1911, registrazioni sonore ambientali, narrazione e vocals estesi, 102 Years Out of Synch scava tra i piani della leggenda, dell’archeologia industriale, dei suoni sotterranei e dell’immaginario auricolare. 

Nei giorni successivi all’inaugurazione ed in collaborazione con la curatrice Sofia Victorino (Daskalopoulos Director of Education and Public Programmes alla Whitechapel Gallery di Londra), Mikhail Karikis conduce il workshop Political Love per gli Associates 2018/19.Ispirato dai testi e dalle pratiche di diversi attivisti politici, il workshop intende riflettere sulle strategie per acquisire più consapevolezza delle politiche degli incontri con gli altri e più sensibilità verso le gerarchie implicite nel nostro relazionarci all’architettura e alle tecnologie di registrazione, sottolineando come la rappresentazione riesca a ricostruire possibilità agentive e di empowerment. 

 

Opening: 14 Febbraio, h. 19:00
Performance: 102 yEARS OUT OF SYNCH, h. 19.15

Orari e biglietti

Indirizzo

Via Modane, 16
10141 Torino

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