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Milano, Lombardia, Italia aperto visita il museoarrow_right_alt

in corso Artsupp card Il Magistretti inglese

La mostra

«Io sono legato, per diversi motivi, alla tradizione inglese. (…) Gli inglesi hanno capito un segreto del design: “To look at usual things with unusual eyes”. La cultura inglese è in grado di suggerire ribaltamenti di significato, accostamenti a sorpresa. Nella tradizione britannica si intrecciano il senso della necessità e l’amore per la realtà. E a volte basta alterare un piccolo elemento della realtà per creare un oggetto di buona qualità formale.»Vico Magistretti in Abitare, n. 314, gennaio 1993

Il Magistretti inglese esplora e approfondisce il rapporto tra Vico e il Regno Unito: i progetti, le corrispondenze, le collaborazioni, le conferenze e i riconoscimenti, ma anche i lavori e i ricordi dei suoi studenti al Royal College of Art di Londra.

La mostra racconta – attraverso lettere, disegni, fotografie e appunti provenienti dall'Archivio Studio Magistretti e non solo – di un’affinità progettuale e culturale, quasi una «love story», che va ben oltre il risaputo ruolo di visiting professor assunto da Vico nel 1979 al Royal College of Art. 


Una storia di amore che comincia negli anni ’50 con la partecipazione di Magistretti alla mostra Italian Contemporary Architecture del Royal Institute of British Architects a Londra e che si dichiara nei molti progetti ispirati da forme e materiali inglesi, dal tavolino Caori del 1969 fino alla poltrona Raffles del 1988. 

Senza dimenticare il viaggio per la XII Triennale in visita alle Model Schoolsprefabbricate inglesi, e le tracce delle conferenze tenute a Londra, Glasgow e Belfast, passando per sconosciuti progetti di architettura a Leeds o nel West Yorkshire.

Il Vico inglese lo si incontra anche in mostra – insieme al suo prediletto divano Sindbad (le coperte inglesi, le scuderie inglesi, il derby di Ascott…) – nell’estratto dalla trasmissione Omnibus: Milan, andata in onda nell’ottobre 1982 su BBC 1 e tutta dedicata a Milano, capitale mondiale agli occhi dei britannici della moda e del design. 

A completare la narrazione ci sono i lavori finali e i ricordi di venti studenti di Magistretti al Royal College of Art, per aprire uno scorcio sull'impatto che Vico ha avuto su quella generazione di designer. Come ha scritto Marco Romanelli: «Che cosa fa Vico a Londra? Parla di dignità, mostra dignità. Ovvero mostra i suoi progetti: lo fa per vent’anni. (…) Le parole di Vico diventano un’onda e l’onda diventa un movimento che arriva fin a noi, in Italia, che l’accogliamo come fresca energia rigeneratrice (…). Eravamo però troppo presi allora, troppo sedotti da questi giovanissimi “maestri” d’Oltremanica per comprendere che, nelle retrovie del minimalismo anglosassone, si celava Vico. Né lui l’avrebbe mai detto (forse non l’ha neppure pensato)».

Orari e biglietti

Indirizzo

Via Vincenzo Bellini, 1
20122 Milano

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