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GIORGIO MORANDI Mostra tutte le foto
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conclusa

GIORGIO MORANDI:

L’equilibrio dei segni

Dal 2 febbraio al 25 febbraio 2024

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ACP - Palazzo Franchetti

ACP - Palazzo Franchetti

San Marco 2842 , Venezia

Chiuso oggi: apre Mercoledì alle 10:00

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In attesa della 60° Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia 2024, Maggiore g.a.m. Project Room è lieta di annunciare la riapertura al pubblico della mostra “Giorgio Morandi. L’equilibrio dei segni” ospitata all’interno della Biblioteca Morandiana, nella splendida cornice di ACP - Palazzo Franchetti. L’esposizione, inaugurata con successo nell'estate del 2023, viene riaperta in seguito allo straordinario entusiasmo ed interesse manifestati dal pubblico. La scelta di estendere l’accessibilità permetterà ad un numero ancora maggiore di appassionati e curiosi di immergersi nell'universo artistico di Giorgio Morandi e di apprezzarne la poetica e la raffinata tecnica incisoria.“Giorgio Morandi. L’equilibrio dei segni” mette in luce la ricerca più autentica del Maestro bolognese attraverso la lente dei suoi lavori su carta – acqueforti, disegni e acquerelli – a cui si è dedicato con eccellente perizia tecnica e vena poetica per tutta la sua carriera. La mostra esplora i principali soggetti che hanno caratterizzato la sua opera: i paesaggi della sua città natale, i raffinati vasi di fiori e, soprattutto, le nature morte che lo hanno accompagnato per tutta la vita, sempre in perfetto equilibrio tra segni delicati e intensi chiaroscuri.


Accanto ai preziosi volumi disponibili per la consultazione della Biblioteca Morandiana, luogo in cui approfondire in modo trasversale e attuale la poetica di Giorgio Morandi, la mostra mette in luce la ricerca più autentica del Maestro. Acqueforti, disegni e acquerelli si fanno silenziosi, ma potenti rivelatori di uno dei caposaldi della sua arte: suggerire un universo poetico attraverso una studiata parsimonia non solo di soggetti, ma anche di segni. È in queste opere che la capacità evocativa dell'intimo e meditato mondo morandiano si manifesta ancora di più nella sua essenzialità: nelle acqueforti con il gioco cromatico limitato al contrasto tra il segno inciso e la carta, tra il tratteggio e gli spazi volutamente lasciati bianchi nella composizione; nei disegni con la matita che lascia la sua impronta sempre leggera e veloce eppure eterna; negli acquarelli con il solo colore capace di definire forme, volumi e spazi.


Giorgio Morandi inizia a dedicarsi all'incisione già dal 1910-11, maturando quel linguaggio e quei contenuti che lo accompagneranno per il resto della vita. Nonostante l'economia dei soggetti, le nature morte e i paesaggi che caratterizzano il suo percorso artistico si contraddistinguono per una sempre diversa intensità espressiva: si tratta di indagare a fondo tutti i possibili equilibri formali, le variazioni tonali che i diversi gradi del chiaroscuro riescono a restituire, raggiungendo così esiti sempre diversi e sempre eccellenti. Non a caso Morandi viene considerato uno dei maggiori incisori del Novecento e nel 1930 viene chiamato a ricoprire il ruolo di docente di Tecniche dell'Incisione all'Accademia di Belle Arti di Bologna, incarico che verrà rinnovato fino al 1956. Morandi non ha mai subordinato l'arte della grafica a quella della pittura. A partire dalla Biennale di Venezia del 1928, anno in cui vi partecipa per la prima volta, Morandi seleziona le sue incisioni per presentare la sua ricerca al pubblico internazionale della Biennale. Negli anni, la resa resta sublime, così come continua la voglia di indagare a fondo gli oggetti e i luoghi che lo circondano: si tratta di variare le gradazioni tonali, calibrare a seconda dei casi la tessitura del tratteggio, sperimentare composizioni sempre diverse in base ai riflessi luminosi. La perizia e la maestria con le quali Morandi continuerà a condurre il suo lavoro gli varranno, nel 1953, il riconoscimento internazionale del Gran Premio per l’Incisione alla Biennale di San Paolo in Brasile.

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