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Museo e Parco Archeologico Nazionale di Scolacium

Il Parco archeologico di Scolacium

Il Museo e Parco archeologico nazionale di Scolacium racconta tante storie che si sviluppano attorno ad un’area di vitale importanza. Il luogo prescelto, sulla costa ionica lungo la rotta dell'istmo e a presidio del Golfo di Squillace, era difatti strategico per il controllo dei percorsi terrestri e fluviali e per i commerci con tutto il bacino del Mediterraneo. L’area, nel comune di Borgia (CZ) in località Roccelletta, oggi espropriata e di proprietà statale, faceva parte dei possedimenti dei baroni Mazza e, prima ancora, dei Massara di Borgia, proprietari di un’azienda per la produzione di olio. Il sito, infatti, è immerso in un uliveto secolare che costituisce il polmone verde della provincia di Catanzaro e rappresenta un importante polo attrattivo culturale per le sue valenze naturalistiche e paesaggistiche e le notevolissime presenze archeologiche e architettoniche, testimonianze di un passato millenario. Il Parco, luogo privilegiato per la ricerca archeologica protostorica, greco-romana e medievale, conserva le tracce della greca Skylletion (VII-III sec. a.C.), della colonia romana Scolacium, della città proto-bizantina Scylaceum (II sec. a. C.- metà del VII sec. d.C.), nonchè i ruderi imponenti della chiesa abbaziale normanna di Santa Maria della Roccella (metà del XII secolo d.C.), da cui deriva alla località il nome di Roccelletta.Le fonti antiche testimoniano la presenza di un insediamento greco nella zona della Roccelletta chiamato Skylletion. La città, posta al confine dell'Enotria, la terra del re Italo chiamata Italìa, dovrebbe essere una fondazione ateniese legata al nome di Menesteo, mitico re di Atene, all'epoca del suo nòstos (ritorno) alla fine della guerra di Troia. Più verosimilmente la fondazione della città è da mettere in relazione con la potente polis achea di Kroton (Crotone). Le fonti letterarie collocano la fondazione nell'VIII secolo a.C. ma i riscontri archeologici attualmente a disposizione non vanno oltre il VI secolo a.C. Skylletion, che non ebbe ruoli egemoni né indipendenza formale, sembra sia passata sotto il controllo dell'ethnos italico dei Brettii nel corso del IV secolo a.C. e che abbia conosciuto un periodo di decadenza dal III secolo a.C., fino alla fondazione della colonia romana ad opera di Gaio Sempronio Gracco.La colonia romana di Scolacium con i suoi imponenti resti rappresenta un unicum nel panorama archeologico calabrese ed è la protagonista del percorso di visita. Dedotta nel 123-122 a.C., fu interessata da interventi di sistemazione della parte urbana e dell’intero territorio attraverso la divisione delle parcelle coltivabili (centuriazione). Essa prosperò fino alla rifondazione da parte dell’imperatore Nerva, quando assunse il nome di Colonia Minervia Nervia Augusta Scolacium e venne ulteriormente monumentalizzata. Oggi è possibile visitare il Foro, con la sua singolare pavimentazione in laterizio che non ha eguali in tutto il mondo romano e i resti di alcuni edifici, tra cui la Curia, il Cesareum e il Capitolium, il teatro adagiato, alla maniera greca, su una collina naturale, che poteva ospitare fino a 3.500 spettatori, e i resti dell’unico anfiteatro romano scavato in Calabria. La città era anche dotata di terme, due acquedotti, fontane e necropoli. La vita della colonia terminò intorno al VII-VIII secolo d. C., quando la popolazione si spostò, prima sulle alture del teatro e poi fino all’odierna Squillace, a causa di fenomeni di impaludamento che rendevano l’area inospitale.Il Parco conserva resti architettonici che testimoniano la frequentazione del sito fino al XII secolo: l’imponente basilica normanna, che accoglie e stupisce i visitatori e che suggerisce l’importanza del luogo, nodo cruciale per le vie di comunicazione e per i rapporti con il territorio, anche in epoca medievale. All’interno del Parco è il Museo dove sono esposti i risultati delle campagne di scavo. L’allestimento ripercorre la storia della città attraverso reperti che documentano la vita antica sotto ogni aspetto. Da segnalare l’importante ciclo statuario e di ritrattistica romana e lo straordinario avambraccio colossale in bronzo.La visita si chiude con un interessante percorso di archeologia industriale: ancora intatto, difatti, è il Frantoio, costruito nel 1934 dalla famiglia Mazza.

Gli spazi

Orari e biglietti

Indirizzo

S.da Statale 106 Jonica
88021 Borgia

Altri contatti

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