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Da Kandinsky ai contemporanei. Mostra tutte le foto
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conclusa

Da Kandinsky ai contemporanei. :

Il lungo viaggio di energia, colore e segno

Dal 20 novembre al 16 gennaio 2022

Casa Francotto

Casa Francotto

Piazza Regina Margherita , Busca

Aperto adesso: dalle 14:30 alle 18:30

Profilo verificato


Si inaugura, presso casa Francotto di Busca (CN), da sabato 20 novembre alle ore 15.00 fino al 16 gennaio 2022 la rassegna dal titolo “Da Kandinsky ai contemporanei. Il lungo viaggio di energia, colore e segno” che ha come obiettivo quello di valorizzare il colore e la forma nell’arte in risposta a un contesto sociale contemporaneo così complicato e segnato dalla pandemia. 

Promossa da Comune di Busca la mostra narra il percorso dell’astrattismo attraverso il XX secolo che parte dal genio di Kandinsky (presente con un olio del 1928 inedito), per passare attraverso le diverse correnti pittoriche e singoli artisti che hanno condiviso tale visione nel proprio fare arte. 

Ben 65 opere in mostra racconteranno questo cammino che, partendo da Kandinsky, vede esposti gli autori futuristi (Balla con due opere dei primi del 900) e quelli attivi tra le due guerre come Prampolini.

La rassegna prosegue con autori come Morlotti, Pizzinato, Turcato, Corpora per arrivare ai “puristi teorici” dell’arte astratta quali Munari, Reggiani, Veronesi e Soldati. Gli anni ’60 saranno rappresentati da opere di Dorazio, Perilli, e Turcato, ma anche Capogrossi e gli spazialisti Bacci e Crippa.

Figura centrale della rassegna sarà l’opera di Victor Vasarely, molto attento al rapporto tra pensiero e colore (gestaltpsycologie). Un esempio di come il colore nel percorso della storia della pittura affascina per la sua “anima” lo troviamo con le presenze di Tadasky e Tornquist. Le istanze contemporanee sono rappresentate dall’opera di Aricò, Pardi, Nigro, e Borella ma anche dai giovani Chen Li, Max Coppeta e Dognazzi.

Come precisano i curatori Cinzia Tesio e Riccardo Gattolin, la rassegna che arricchisce le sale di Casa Francotto fornisce una chiave del “vedere” attraverso il “separare con la mente”. 

 “Vedere” è un atto creativo e il giudizio visivo non è contributo dell’intelletto successivo alla percezione, ma ingrediente essenziale dell’atto stesso del vedere. Ma come formulare il giudizio visivo e tradurlo e formularlo? Sapere quali sono i principi psicologici che lo motivano e quali sono le componenti del processo visivo che partecipa alla creazione come alla contemplazione dell’opera significa sapere “che cosa” in realtà vediamo. Per “vedere” l’opera d’arte non occorre essere un artista, ma, niente, può essere più prezioso quanto l’attenzione all’aspetto psicologico e a quello emozionale. 

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