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conclusa Un capolavoro del Rinascimento: la Madonna con Bambino di Francesco Francia

La mostra

Per celebrare le festività natalizie, nella ‘Sala dei Quattro Continenti’ (Sala 15) al primo piano del Museo, i visitatori vengono accolti dalla Madonna con il Bambino e un angelo che presenta san Giovanni Battista, c. 1505, di Francesco Raibolini, detto Francia (Bologna, c. 1447–1517). Pittore e orafo, Raibolini esordì come orefice per poi dedicarsi alla pittura a partire dal 1487 e avviare, tre anni dopo, una prosperosa bottega. La finezza dell’orafo si manifesta nelle prime opere dove sono evidenti influssi toscani e ferraresi; successivamente, la sua arte limpida e accurata appare ispirata al classicismo della pittura di Pietro di Cristoforo Vannucci, detto il Perugino (Città della Pieve, 1446 – Fontignano, 1523). Il tema della Natività permea il dipinto del Francia che raffigura la Vergine secondo un’iconografia tradizionale, abbigliata di rosso con il manto blu, colta nell’atto di presentare Gesù bambino benedicente; accanto a lei un piccolo san Giovanni, riconoscibile dalla tunica e dall’asta sormontata dalla croce, viene sorretto da un angelo mentre scavalca una balaustra per indicare Cristo. Il bambino Gesù è anche un Salvator Mundi poiché sostiene la sfera nella mano sinistra e benedice con la mano destra, alludendo pertanto a un tempo circolare che si ripete attraverso la sua nascita e vita terrena. La composizione è legata da un gioco di sguardi teneri che coinvolgono lo spettatore nella scena e allo stesso tempo prefigurano il destino di passione di Gesù. Alle spalle delle figure si intravede un paesaggio agreste, che si apre a perdita d’occhio fino alle montagne azzurre sullo sfondo.L’opera è solitamente custodita nel Salone circolare al primo piano di Villa Cerruti, ed è nota alla critica fin dall’Ottocento, quando apparteneva a una delle più importanti quadrerie private dell’epoca, quella iniziata a Parigi dal conte e banchiere svizzero James-Alexandre de Pourtalès e poi ampliata da suo figlio Edmond. La tavola si trovava ancora presso gli eredi del conte all’inizio del Novecento, quando fu ricordata da Adolfo Venturi in una nota della sua Storia dell’arte italiana. In seguito venne acquistata dal magnate americano Clarence Mackay. L’opera transitò nuovamente sul mercato antiquario negli anni sessanta e settanta del Novecento, poi nel 1976 fu acquisita dal Chrysler Museum di Norfolk per giungere infine nel 1989 nella collezione di Francesco Federico Cerruti.

Orari e biglietti

Indirizzo

Piazzale Mafalda di Savoia, 2
10098 Rivoli

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