La mostra Rome is still falling presenta un nucleo di venti opere giovanili di Robert Smithson, realizzate tra il 1960 e il 1964, molte delle quali sono presentate al pubblico per la prima volta. Questa selezione di opere mostra un’evoluzione del percorso artistico di Smithson dall’attenzione verso le tematiche religiose e spirituali che l’artista aveva prima del suo viaggio a Roma, nel luglio 1961, fino alle sue sperimentazioni legate alle immagini della cultura popolare e con tecniche miste.

Robert Smithson (1938-1973) è stato un artista autodidatta, influenzato dall’interesse per la fantascienza, la filosofia, i viaggi, la geologia, le rovine architettoniche e la cultura popolare. La sua produzione include opere pittoriche, disegni, sculture, film, fotografie, scritti e interventi di Land Art. Nel 1961, all’età di ventitré anni, Smithson arriva a Roma per una mostra personale di opere a tema religioso presso la galleria George Lester. Durante la permanenza a Roma, l’artista ha la possibilità di approfondire la storia dell’Occidente, in particolare ciò che descrive come “arte bizantina”, le idee di archetipo, mito, e antropomorfismo, e quella che definisce la “facciata del cattolicesimo”. Come scrive nel 1972, “Credo di essere sempre stato interessato alle origini e ai primordi della storia, in sostanza alla natura archetipica delle cose. Questi temi mi hanno costantemente tormentato fino a circa il 1959-1960, quando poi mi sono interessato al cattolicesimo, tramite T. S. Eliot e quel filone di pensiero. T. E. Hulme mi ha portato a interessarmi alle nozioni di astrazione bizantine come contrappunto all'Umanesimo del tardo Rinascimento”.

Questo periodo è anche segnato da quello che Smithson definisce come un “momento di crisi interiore” artistica e spirituale. Rome is still falling prende come punto di riferimento la mostra alla galleria George Lester presentando un nucleo di opere dell’artista meno note, che attingono e allo stesso tempo si discostano dalle idee religiose e sperimentali di Smithson durante il suo periodo romano. Il titolo della mostra deriva da una lettera che Smithson scrive, mentre si trova nella città eterna, nel luglio 1961, alla moglie Nancy Holt e nella quale compaiono, nell’angolo in basso a sinistra del foglio, le quattro parole: “Rome is still falling”.