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Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana verified

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Dante Alighieri - Commedia
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Liber Iesus
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Dante Alighieri - Monarchia
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Sweynheym e Pannartz - Agostino d'Ippona, De Civitate Dei
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Sentenza di Ludovico Sforza del 18 agosto 1498
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Grammatica del Donato
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Dante Alighieri - De vulgari eloquentia
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Facciata del palazzo di Tommaso Marino verso la piazza San Fedele
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Leonardo da Vinci - Libretto di appunti
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Bartolomeo Valdezocco - Canzoniere e trionfi di Francesco Petrarca
Dante Alighieri - Commedia
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Sweynheym e Pannartz - Agostino d'Ippona, De Civitate Dei
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Grammatica del Donato
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Facciata del palazzo di Tommaso Marino verso la piazza San Fedele
Leonardo da Vinci - Libretto di appunti
Bartolomeo Valdezocco - Canzoniere e trionfi di Francesco Petrarca

Altre opere esposte

Descrizione

Il codice Trivulziano 1088 è un volume cartaceo della fine del XIV secolo. Forse di origine padovana, contiene assemblati insieme il De vulgari eloquentia di Dante e l’Ecerinis di Albertino Mussato. L’aspetto disadorno dell’esemplare cela uno dei tre codici più significativi della tradizione manoscritta del De vulgari eloquentia, la cui storia si intreccia alla complessa ‘questione della lingua’. Riscoperto da Gian Giorgio Trissino poco prima del 1513, il Trivulziano 1088 fu infatti lo strumento fondamentale attraverso cui l’umanista diffuse la conoscenza del trattato dantesco a Firenze e a Roma. Nei secoli seguenti il codice giacque negletto nel convento veneziano di Santa Maria della Salute, finché ricomparve nel 1817 nella biblioteca di Gian Giacomo Trivulzio, da cui fu letto con appassionato interesse linguistico assieme all’amico Vincenzo Monti, prima di arrivare fino a noi attraverso le raccolte dell’illustre famiglia milanese.


Quest'opera, appartenente alla collezione permanente, è al pubblico per motivi conservativi solo in occasione di mostre temporanee.


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